Fiorire l’Ambone : Domenica della Parola

 La fioritura della Chiesa
In ogni stagione
raccoglie il respiro della creazione …
… per l’offerta …
riunendo
il libro della Natura
e il libro delle Scritture.

(fratello Didier, abbazia di Tamié)

Come abbiamo già scritto diverse volte la composizione floreale liturgica viene realizzata lì per aiutare l’assemblea ad  entrare nell’azione liturgica, per favorire   la preghiera.

Sappiamo che non possiamo enfatizzare eccessivamente  nel modo in cui fioriamo le nostre chiese. Proprio come i canti della liturgia hanno ciascuna la loro particolarità, così i luoghi hanno ciascuno la loro funzione nella chiesa. Le composizioni floreali saranno quindi adattate a ciascuna posizione.

La composizione floreale terrà conto anche dell’architettura, dei mobili, a volte delle vetrate, dell’ambiente. Si svolgerà secondo il tempo liturgico, la festa celebrata,  in connessione con la Parola di Dio; ma bisogna prestare molta attenzione perchè si corre l pericolo di cadere nel’allegoria! Quindi sceglieremo il luogo dove fiorire in base alla festa o al tempo liturgico, pensando non a “Che bouquet farò? “Ma:” Cosa sceglierò per fiorire? È il luogo che determinerà la composizione. Quindi è necessario scegliere   di non mettere fiori ovunque.

Nella domenica della Parola vogliamo sottolineare alcuni aspetti importanti riguardo alla fioritura dell’Ambone.

Da quando il Concilio Vaticano II ha messo in risalto l’annuncio della Parola di Dio nella liturgia, la Chiesa ha prestato estrema attenzione a tutto ciò che può favorire l’accoglienza di questa Parola, in particolare dove è proclamata: l’ambone.
L’ambone è il simbolo dell’autorità e dell’efficienza della Parola di Dio. Parola che indirizza le sue chiamate agli uomini di questo tempo; Una parola che attende che i fedeli riuniti la mangino e, mangiandola, capiscano come Dio vuole far prendere il loro posto nella storia dell’Alleanza.

Le chiese costruite prima del Concilio Vaticano II avevano pulpiti – spesso maestosi – per predicare, ma senza ambone, poiché la parola di Dio veniva letta dal sacerdote sull’altare. Oggi i pulpiti sono scomparsi o non sono più utilizzati, ma l’ambone non ha ancora trovato il suo vero posto in tutte le chiese.

Idealmente, quale dovrebbe essere questo posto? “Ambone” deriva probabilmente da una parola greca che significa “salire”. L’ambone verrà quindi collocato in un luogo dal quale saranno visibili sia il Libro che il lettore. Poiché il pane della Parola è importante quanto il pane dell’Eucaristia, l’ambone non può essere posto in secondo piano.

 

 

L’Ambone Può essere fiorito ogni volta che,  come in questa occasione ,c‘è una evidenziazione , particolare della Parola, o nelle celebrazioni in cui vogliamo enfatizzare, la Parola.

La composizione può essere frontale o leggermente laterale i fiori non in quantità eccessiva, si può armonizzare nella composizione una lampada  come segno della Parola che è luce sul cammino dell’assemblea o anche sviluppare la fioritura da una base che richiami alla parabola del buon seme che porta frutto e a a significare il radicamento della nostra fede nell’ascolto della Parola

 

 

 

 

 

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Naturalmente  anche nella fioritura dell’ambone deve essere presa in considerazione l’architettura e l’arredo dell’Aula Liturgica. Tenendo presente che i fiori sono e ci dicono del  dono gratuito che Dio ci dà della sua creazione e che : “L’ornamento della chiesa deve mirare a una nobile semplicità piuttosto che a un lusso pomposo” si dice nella Presentazione generale del Messale romano al n. 279. Più la composizione sarà semplice (un solo fiore può bastare a volte), più sarà bello, più esprimerà la bellezza e la bontà di Dio. Quindi, porterà lo sguardo oltre se stesso. Ecco che il bouquet “è integrato nel grande movimento del ringraziamento cristiano in cui la Chiesa, con Cristo, rende grazie a Dio per ciò che ha ricevuto da Lui. »

 Il bouquet  dell’Ambone  perciò indica il carattere liturgico del luogo. Accompagna la Parola . Onora la parola di Dio, evoca la Parola di vita.

Non è lì per essere contemplato (anche se lo merita) ma per aiutare a comprendere la Parola di Dio mettendo in evidenza la bellezza della creazione.

Sarà simbolico ma non allegorico, adattandosi all’edificio e seguendone le proporzioni . Non  dovrà essere né troppo grande né troppo piccolo. Le sue dimensioni saranno ragionevoli e armoniose . Di solito sarà verticale,anche se si può realizzare in orizzontale badando a  non superare l’altezza dell’ambone, e a non nascondere né il lezionario né il lettore.

 

Tutto è dono di Dio

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