«Eccomi, manda me» (Is 6,8)
“La missione è risposta, libera e consapevole, alla chiamata di Dio. Ma questa chiamata possiamo percepirla solo quando viviamo un rapporto personale di amore con Gesù vivo nella sua Chiesa. Chiediamoci: siamo pronti ad accogliere la presenza dello Spirito Santo nella nostra vita, ad ascoltare la chiamata alla missione, sia nella via del matrimonio, sia in quella della verginità consacrata o del sacerdozio ordinato, e comunque nella vita ordinaria di tutti i giorni? Siamo disposti ad essere inviati ovunque per testimoniare la nostra fede in Dio Padre misericordioso, per proclamare il Vangelo della salvezza di Gesù Cristo, per condividere la vita divina dello Spirito Santo edificando la Chiesa? Come Maria, la madre di Gesù, siamo pronti ad essere senza riserve al servizio della volontà di Dio (cfr Lc 1,38)? Questa disponibilità interiore è molto importante per poter rispondere a Dio: “Eccomi, Signore, manda me” (cfr Is 6,8). E questo non in astratto, ma nell’oggi della Chiesa e della storia.”
DAL MESSAGGIO DI PAPA FRANCESCO PER LA 94 GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE
LA FIORITURA
La fioritura per questa giornata si sviluppa intorno ai luoghi liturgici Ambone, Altare e Tabernacolo nella scelta dei fiori e delle essenze troviamo
IL LILIUM o GIGLIO BIANCO
Nella Bibbia troviamo il giglio bianco in diversi libri:
Nell’Antico Testamento Il giglio bianco viene citato come simbolo di salvezza nell’oracolo del profeta Osea, che descrive la liberazione del popolo come il ‘fiorire del giglio’: «Sarò come rugiada per Israele; fiorirà come un giglio e metterà radici come un albero del Libano» (cfr. Os 14,6).
E ancora nel libro del Siracide si afferma che la persona saggia fa ‘sbocciare fiori come il giglio’ (39,14) e nel Cantico dei cantici cresciuto spontaneamente (giglio delle valli) diviene simbolo della bellezza dell’amore fedele e gratuito; e l’amata, giglio tra i rovi, è unica e irrepetibile:
«Io sono un narciso della pianura di Saron, un giglio delle valli.
Come un giglio fra i rovi, così l’amica mia tra le ragazze» (2, 1-2).
Nel Nuovo testamento troviamo il riferimento al giglio nel discorso della montagna, quando Gesù esorta le folle a non lasciarsi prendere dall’affanno delle cose e della vita fino a vivere nell’inquietudine e nell’angoscia. Con la frase: «Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro» (Mt 6, 28-29),
Gesù, usando l’immagine del giglio fiore di bellezza straordinaria , ma fragile e privo di una propria consistenza, ci ricorda la fragilità della nostra condizione umana , e nello stesso tempo sottolinea l’amore col quale Dio custodisce la nostra vita, con amore delicato, ricordandoci che solo la fiducia in lui permette una vita in sintonia con la missione che ogni cristiano ha in quanto chiamato ad essere testimone di questo amore
L’iconografia cristiana, basandosi sul fatto che il giglio nella Bibbia è simbolo di purezza, innocenza e candore, da sempre collega alla figura del giglio bianco la Vergine Maria definita ‘giglio tra i cardi’, e i santi, dei quali esprime la nobiltà, la purezza, e il loro affidamento a Dio.
La Giornata missionaria si colloca all’interno del mese di Ottobre dedicato a Maria madre del rosario, prima Missionaria del Vangelo che diede la sua collaborazione nella maniera più naturale, essendo semplicemente se stessa: mamma attenta e consapevole, naturalissima nel suo comportamento, dimentica di sé nelle sue rinunce. esempio guida e madre del cristiano testimone di Cristo e come ci ricordano le parole di Mons. Giuseppe Ghiberti
“Ella è Colei che mostra la strada, infondendo fiducia sulla possibilità di giungere alla meta
Colei che attende, nell’ombra, nella sofferenza, nella muta fiducia
Colei che accompagna, su un cammino spesso tormentato
Colei che consiglia, attingendo allo Spirito
Colei che offre ognuno di noi, insieme al sacrificio del Figlio
Colei che piange con noi, partecipe e consolatrice di tutte le nostre sofferenze
Colei che raccoglie in unità, valorizzando ogni tendenza verso il bene
Colei che impetra e ottiene il dono dello Spirito
FOGLIE ED ESSENZE
i questa fioritura sono state impiegate le foglie di aspidistra che per la sua robustezza e capacità si sopravvivere anche nelle condizioni più difficili è da sempre associata alla forza d’animo nelle avversità cocetto che ben si raccorda all’impegno missionario che con in ogni condizione si impegna a portare il Messaggio e la forza del vangelo.
GLI ELEMENTI INTORNO AI QUALI SI SVILUPPA LA STRUTTURA
Come abbiamo già più volte affermato la fioritura liturgica deve essere elemento che introduce l’assemblea al centro della celebrazione e non ne deve mai distogliere l’attenzione .
Usare qundi delle strutture o elementi che copletano la fioritura deve quindi sempre avere ben chiari due obiettivi.
ARMONIZZARE STRUTTURA E FIORITURA
NON SCADERE NELL’ALLEGORIA
In questa fioritura si è scelto di usare alcune strutture ed elementi collegati al tema della missione.
IL VASO DI CRETA
sul quale si sviluppa la fioritura dell’ambone realizzata secondo la struttura della linea della bellezza è un oggetto che rimanda ad altro da sé: innanzitutto all’artigiano che lo ha pensato, plasmato, decorato; e poi allo scopo per cui è stato fatto La sua forma dice malleabilità verso chi l’ha plasmato. La sua apertura verso l’alto invoca l’effusione di una presenza che riempia. Il suo ritaglio di forme nello spazio implica solidità. La sua integrità impedisce la dispersione di quanto contiene. La sua fragilità è proverbiale: basta poco per ridurlo in cocci. Tutti questi significati contribuiscono a qualificare il vaso come simbolo di recettività, interiorità e oblatività. Esso allude al mistero dell’esistere in un corpo, luogo in cui è racchiusa e circola la vita ricevuta affinché, a sua volta, venga donata. <nella fioritura in modo particolare sostiene una composizione sviluppata secondo lo schema della linea della bellezza a sottolineare la bellezza del tesoro del Vangelo che il cristiano nella sua fragilità custodisce ma che in una a una tensione missionaria deve far traboccare e donare
IL CERCHIO, IL ROSARIO, IL DRAPPO ROSSO, IL MAPPAMONDO CHE ABBRACCIANO LA FIORITURA DELLA MENSA
Questi elementi sono direttamente connessi tra loro la fioritura si sviluppa su una base evidenziata da un drappo rosso a ricordare che lo Spirito Santo ha dato agli Apostoli la forza e il coraggio di testimoniare nel mondo il Vangelo fino ad affrontare il martitrio.
Senza la forza di Dio, nessuno può compiere la propria missione nel mondo e lo Spirito Santo della Pentecoste venuto a rafforzarci nel sacramento della cresima è anche per in cristiano radice, forza nel vivere la propria testimonianza e quindi affrontare la propria missione. Il Rosario Missionario ci ricorda che Maria ci precede in quanto prima Missionaria a lei il credente in modo particolare in questo mese di Ottobre in cui cade la celebrazione della giornata Missionaria rivolge la propria peghiera per la pace nel mondo e per la conversione di tutti gli uomini. I cinque colori diversi rappresentano i cinque continenti e richiamano l’intenzione secondo la quale si deve pregare. La decina bianca è per la vecchia EUROPA, perché sia capace di riappropriarsi della forza evangelizzatrice che ha generato tante Chiese; la decina gialla l’ASIA, che esplode di vita e di giovinezza; la decina verde per l’AFRICA, provata dalla sofferenza, ma disponibile all’annuncio; la decina rossa per l’AMERICA, vivaio di nuove forze missionarie; la decina azzurra è per il continente dell’OCEANIA e dell’Australia che attende una più capillare diffusione del Vangelo per sottolineare questi concetti è inserito nella fioritura un mappamondo. Tutta la fioritura è poi abbracciata da un cerchio che nell’iconografia cristiana è simbolo di perfezione ed eternità perchè la missione di testimoniare il Vangelo conduce l’umanità verso il paradiso meta verso cui tutti siamo incamminati e siamo invitati a condurre con la nostra vita e le nostre opere tutti i nostri fratelli.
A tutti buona Giornata missionaria
La fioritura è stata realizzata presso la Parrocchia di S. Maria in trivio a Velletri
Diocesi Velletri Segni dal Servizio di Fioritura Liturgca dell’ Unità Pastorale Velletri Nord