Arte floreale o Fioritura liturgica? Prestazione artistica o servizio?

Sempre più frequentemente riceviamo mail e richieste di chiarimenti in merito a questo importante tema molti ci chiedono in cosa differisce l’addobbo perfetto dalla fioritura liturgica e perchè spesso nei social e nel web vengono confuse queste due definizioni e atteggiamenti e perchè a volte ciò che è fatto con la volontà di rendere bella una celebrazione il volontario che la cura viene talvolta fatto oggetto di sgradevoli osservazioni in merito alla fioritura realizzata.

Pertanto sempre con l’intenione di educare e formare quanti a questo sito si rivolgono ci pare opportuno fornire una risposta a tali domande cruciali per chi con amore mette a disposizione mente mani e cuore della Creatore e dei fratelli per rendere dignitose curate e non ivadenti le celebrazioni liturgiche.

“Piante della terra, benedite il Signore! (Dan 3,10)

Per quanto ci riguarda come enunciato anche dal sottotitolo del nostro sito non consideriamo minimamente l’espressione di arte floreale ma parliamo di Fioritura liturgica. Infatti il presupposto da cui partiamo nei nostri incontri formativi riguarda innanzitutto il fiori e quanto ciò la natura ci offre poichè liturgico non è solo un ornamento delle nostre chiese, ma anche un’offerta fatta al Signore. Questa fioritura è al servizio della liturgia che celebra il mistero pasquale: la morte e risurrezione di Cristo  e questo è atto d’amore non certo pura esibizione artistica.

Pertanto il termine Fiorire la liturgia  da noi considerato come connotativo di tale attività .Fiorire nella liturgia vuol dire  nelle nostre celebrazioni la bellezza della creazione che ci viene offerta in nobile semplicità. Le composizioni floreali ci aiutano a pregare.

Fiorire nella liturgia è proporre a ciascuno di accogliere ciò che gli viene detto da questi semplici fiori.

Fiorire nella liturgia è tener conto della particolarità delle celebrazioni, delle feste, dei tempi liturgici, dei luoghi…

La fioritura nella liturgia ha piuttosto un approccio simbolico che, a differenza dell’allegoria, parte dall’oggetto (i fiori e la loro disposizione) per esprimere una realtà astratta. 

La Presentazione Generale del Messale Romano al n° 292 ci dice: “l’ornamento della chiesa deve
mirare alla nobile semplicità piuttosto che al lusso pomposo”
“Il bouquet non mostra, mostra; non spiega, opera; non illustra un testo, esso
lavora sulla sensibilità attraverso la vista”

La parola “arte” invece viene comunemente definita nei dizionari come “Espressione o applicazione dell’abilità creativa e dell’immaginazione degli esseri umani, generalmente in forme visive come la pittura o la scultura, nella produzione di opere principalmente apprezzate per la loro bellezza o forza emotiva” e ciò a nostro parere non coincide con quanto affermato dal Messale romano di cui sopra abbiamo citato il punto 292.

Fiorire nella liturgia: il senso della nostra missione

“Fiorire nella liturgia” è un servizio della Chiesa, il suo scopo è quello di contribuire alla bellezza della liturgia facendo fiorire lo spazio della liturgia con una composizione floreale. Per qualificare in modo più adeguato questa missione, il nome “Arte floreale al servizio della liturgia” non esprime appieno questa dimensione e pertanto questo servizio è caratterizzato dal più opportuno ed esplicativo   “Fioritura Liturgica”. E siccome partecipiamo all’atto liturgico, alla celebrazione, siamo attori della liturgia allo stesso modo dei coristi, dell’organista, dei lettori, delle persone che distribuiscono la Comunione, eccetera. Siamo attori al servizio della liturgia, cioè al servizio dell’azione del popolo di Dio.

In che modo, come volontari  incaricati della fioritura, possiamo attuare tutto quanto abbiamo evidenziato? Come, con la fioritura, ci rendiamo conto che stiamo esercitando il nostro sacerdozio battesimale? Come aiutiamo l’ Assemblea riunita per Eucaristia ad entrare nella preghiera della comunità?troviamo risposta a questi interrogatici, nei seguenti atteggiamenti che caratterizzano il nostro servizio al Creatore e ai fratelli nel Corpo unico di cristo che è la Chiesa.

Accogliere ,la vegetazione che Dio ci dona e offrirgliela in festa dopo averla osservata e disposta con decoro e semplicità

Guidare dal visibile all’invisibile. La composizione floreale  non ha in sé la sua finalità e lo sguardo non deve fermarsi lì. Non deve essere un ostacolo ma deve condurre il nostro sguardo verso questo il Creatore  a cui siamo venuti incontro. il bouquet liturgico infatti, senza effetti speciali e forzature accompagna la preghiera dell’ assemblea  riunita che celebra  l’Alleanza  tra  Dio e il  suo popolo   che, così, rende grazie entrando in questo grande movimento eucaristico .

Tirarsi indietro   lasciando il bouquet  floreale che non è di proprietà di chi l’ha composto ma che appartiene a tutti i presenti in chiesa e ai quali parlerà  con suo naturale il linguaggio .  Si tratta quindi di riorientare la nostra missione di fioritura nella liturgia nella celebrazione della salvezza, nella morte   e risurrezione di Gesù, in questo grande ringraziamento di ciascuno Eucaristia. In effetti, non è a nostro nome Proprio che fioriamo, ma a nome di tutta la Chiesa. Di conseguenza, dobbiamo considerare tre elementi della liturgia:

  • Tempo liturgico
  • I testi della domenica interessati: i testi biblici ovviamente ma anche le orazioni e le preghiere È dopo averli letti e meditati, possibilmente in equipe liturgica, che si realizzerà la fioritura che  rispecchierà il colore liturgico della domenica in questione;
  • Lo svolgimento stesso della celebrazione: quando c’è un’équipe liturgica, la consultazione tra i vari volontari (fioritura, coro ministranti ,lettori)
  • deve cercare insieme e realizzare la concordia. La collocazione della composizione viene poi definita a seconda che si voglia insistere sull’Ambone e/o sulla Mensa, o il Cero Pasquale

Rispettando il tempo e la pedagogia attuata dalla Chiesa stessa, la fioritura permette alla Chiesa orante di esprimere la sua attesa, la sua gioia, la sua speranza, insomma di fare memoria della salvezza di oggi dispiegandola nella nostra storia, qui e ora.

La fioritura nella liturgia è dunque una delle realizzazioni concrete della risposta a Dio che opera per la salvezza dell’uomo. Con la nostra disposizione, permettiamo al creato di entrare nel tempo eterno dispiegato dalla liturgia e nel rendimento di grazie della Chiesa.

Di conseguenza, la composizione floreale non esprimerà la sontuosità che si ammira per sé, ma la nobile semplicità che canta  la lode e la presenza invisibile di Dio. Lei non è lì per essere  contemplata , criticata o apprezzata a livello semplicemente artistico ed estetico   ma per aiutarci a contemplare e servire il disegno di DioDa ciò segue un punto essenziale su cui meditare: “Qual è il mio atteggiamento interiore? »

Questa missione è bella ma impegnativa. Acquisire competenze liturgiche e tecniche richiede tempo e perseveranza ma ci fa crescere a livello spirituale e ci valorizza a livello umano.

Svolgendo questo servizio, aiutiamo la comunità riunita a comprendere che la celebrazione eucaristica è un’offerta d’amore per la gloria di Dio e la salvezza del mondo e noi stessi entriamo in questa azione di ringraziamento.

Concludendo con questa  citaione di san Giovanni Paolo II in una lettera apostolica pubblicata in occasione del 25° anniversario della promulgazione da parte di Paolo VI della costituzione conciliare sulla sacra liturgia:

“  I segni, specialmente quelli sacramentali, devono avere la massima espressività. pane e vino,acqua e olio, ma anche incenso,ceneri,il fuocoe  fiori e quasi tutti gli elementi della creazione hanno il loro posto nella liturgia come offerta al Creatore e contribuiscono alla dignità e alla bellezza della celebrazione. »

Possiamo affermare che il carisma della Fioritura liturgica  consiste nel portare il creato nella celebrazione eucaristica e contribuire così alla dignità e alla bellezza della celebrazione. Gli elementi vegetali che disponiamo serviranno all’azione liturgica così che l’assemblea possa  “abitare il luogo, e ciò che vi accade. »La Fioritura liturgica è dunque una delle realizzazioni concrete della risposta di  SERVIZIO a Dio che opera per la salvezza dell’uomo  e ai fratelli a cui la salvezza è donata per amore.

In conclusione ripondendo ai vari quesiti possimo affermare  che

  • Anche se perseguendo forme e composizioni artisticamenti gradevoli, proprio perchè comporre un bouquet liturgico è permettere al creato di entrare nel tempo eterno rappresentato dalla liturgia e nel rendimento di grazie della Chiesa
  • non si può parlae di Arte floreale liturgica ma di Servizio Di Fioritura Liturgica che viene gratuitamente donato. Il dono è per sua natura espressione di amore e il fiorista liturgico che vive questa dimensione non deve  apaarire nelle proprie competenze artistiche liturgiche o pastorali ,che sono chiaramente fonte alla quale attingere perchè i fratelli possanno essere accompagnati nella liturgia che è Rendimento di grazie, ma scomparire affinchè tuttii fratelli ne godano appieno.
  • E  proprio perchè si tratta di dono gratuito, offerto con la semplicità di mente il cuore e le mani di tutti coloro che si prestano a servire non va mai ne esageratamente apprezzato ne aspramente criticato ricordando che ” Tutto è dono di Dio” e che dietro una perfetta fioritura si cela spesso un’intensa preghiera e uno spirito di comunione, servizio e umiltà  e che dietro gli errori c’è sempre tanta buona volontà ma forse una formazione liturgico pastorale che va  incoraggiata e mai imposta perchè la Chiesa Accoglie Consiglia e corregge nell’Amore  come Cristo ci ha insegnato col suo esempio.

Tutto è dono di Dio La redazione

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