Quaresima 2019 Indicazioni del Servizio Liturgico Nazionale dal Sussidio CEI

Il cammino quaresimale domanda sobrietà nei diversi codici linguistici: l’aula liturgica ne sia
il primo segno, non si orni l’altare con i fiori, né si suonino gli strumenti musicali quando essi
non sostengono le voci in canto (cf Paschalis Sollemnitatis 17).

– L’anno C ha un carattere più marcatamente penitenziale, offrendo alla nostra contemplazione
la pazienza e la misericordia di Dio, ed esortando al rinnovamento e alla conversione di vita.

– Si creino le condizioni per un più ampio ascolto della Parola di Dio, anche nei giorni feriali, a
livello personale e comunitario (SC 35.109).
– Nelle omelie, a partire dai testi che il Lezionario offre, i pastori si soffermino in modo particolare
sul mistero pasquale e i sacramenti, e sulla misericordia di Dio (cf Paschalis Sollemnitatis 12).

– Sia sollecita e costante la preghiera per i peccatori e per i catecumeni, anche nel caso in cui la
parrocchia non abbia persone in cammino nell’iniziazione cristiana (cf Paschalis Sollemnitatis
8.14; SC 109).

– Si valorizzi il silenzio, nei vari momenti celebrativi in cui esso è previsto o possibile, in particolare
durante l’atto penitenziale, dopo la proclamazione della Parola di Dio, dopo l’omelia, dopo
le intenzioni della preghiera universale (cf OGMR 71)2 durante la presentazione dei doni dopo la comunione comunione (cf OGMR 23).

– Soprattutto nelle celebrazioni eucaristiche, ma anche nei pii esercizi, si scelgano canti adatti
a questo tempo, e in sintonia con i testi liturgici (cf Paschalis Sollemnitatis 19). Si preveda la
possibilità di valorizzare alcuni momenti rituali spesso trascurati: il canto del Kyrie (magari
nella forma tropata) e dell’Agnus Dei, del salmo responsoriale, dell’acclamazione al mistero
della fede.
– Si usino più abbondantemente gli elementi battesimali e penitenziali della liturgia (cf SC 109).
– È utile ricordare che le domeniche di Quaresima hanno sempre la precedenza, anche sullefeste del Signore e sulle solennità (se queste ultime cadono di domenica, siano anticipate al
sabato). Le ferie di Quaresima hanno la precedenza sulle memorie obbligatorie (cf Paschalis
Sollemnitatis

– Si suggerisce di vivere questo tempo liturgico come cammino in vista della riconciliazione
sacramentale, che può concludere l’itinerario quaresimale, conducendo ad una più piena

partecipazione sacramentale al mistero pasquale nel triduo sacro (cf Paschalis Sollemnitatis 21)4
.
– Secondo l’opportunità, si dia spazio ai pii esercizi, impregnati di spirito liturgico, in particolare
alla via crucis, come efficace preparazione del popolo alla celebrazione del mistero pasquale (cf
Paschalis Sollemnitatis 20).

– Si recuperi e valorizzi, secondo le possibilità, l’antica tradizione romana delle stazioni
quaresimali, in cui il popolo, nella forma del pellegrinaggio e sotto la presidenza del pastore
della diocesi, si riunisce o presso i sepolcri dei santi e dei martiri, o nelle principali chiese
e santuari della città, per celebrare insieme l’Eucaristia nelle domeniche di Quaresima. Tali
celebrazioni, possibili anche nei giorni feriali, in particolare in quelli con maggior carattere
penitenziale, possono consistere anche in liturgie della Parola o liturgie penitenziali con la
possibilità del sacramento della Penitenza

– È importante coltivare una sintonia fra prassi liturgica, catechesi e carità

 

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SUSSIDIO QUARESIMA 2019 CEI

 

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