Celebrare la Solennità Liturgica di tutti i santi di significa festeggiare tutti Santi, conosciuti e sconosciuti, che vivono e condividono la gioia di Dio. Chiediamo loro di aiutarci nella nostra vita quotidiana. È solo dal XX secolo che Pio X inserisce questa festa nella lista delle otto feste, che vengono definite d’obbligo .La data scelta è il 1 ° novembre
Messa del Giorno
Colore Liturgico Bianco
Antifona
Rallegriamoci tutti nel Signore
in questa solennità di tutti i Santi:
con noi gioiscono gli angeli
e lodano il Figlio di Dio.
Colletta
Dio onnipotente ed eterno, che doni alla tua Chiesa
la gioia di celebrare in un’unica festa i meriti e la gloria di tutti i Santi,
concedi al tuo popolo,
per la comune intercessione di tanti nostri fratelli,
l’abbondanza della tua misericordia.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Prima Lettura
Dopo queste cose vidi: ecco, una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua.Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo
Ap 7,2-4.9-14
Salmo Responsoriale
Dal Sal 23
Ecco la generazione che cerca il tuo volto, Signore.
Seconda Lettura
Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo
1Gv 3,1-3
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Venite a me,
voi tutti che siete stanchi e oppressi,
e io vi darò ristoro. (Mt 11,28)
Alleluia.
Vangelo
Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 5,1-12a
Sulle offerte
Ti siano graditi, Signore,
i doni che ti offriamo in onore di tutti i Santi:
essi che già godono della tua vita immortale,
ci proteggano nel cammino verso di te.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona alla Comunione
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati a causa della giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli. (Mt 5,8-10)
Dopo la comunione
O Padre, unica fonte di ogni santità,
mirabile in tutti i tuoi Santi,
fa’ che raggiungiamo anche noi
la pienezza del tuo amore,
per passare da questa mensa eucaristica,
che ci sostiene nel pellegrinaggio terreno,
al festoso banchetto del cielo.
Per Cristo nostro Signore.
LA FIORITURA
Riguardo alla fioritura è bene osservare che coincide con l’inizio dell’autunno: stagione in cui la natura si adorna di tutti i suoi riflessi prima di entrare nel sonno dell’inverno, infatti in questo periodo autunnale, la natura si veste di luce con il suo fogliame dai colori caldi, dal giallo dorato luminoso al marrone dorato, passando per il rosso, l’arancione e il rosso donandoci frutti che unitamente ai fiori dai colori luminosi possono essere usati per la fioritura liturgica e luce e frutti luce e fiori dai colori luminosi sono stati scelti per questa fioritura la composizione è stata realizzata in forma snella e danzante, alla gloria di Colui che ci ha donato il creato .La varietà di sfumature frutti e fiori è evocativa della moltitudine di santi che celebriamo, questa moltitudine di cui facciamo parte, chiamata che siamo alla santità! Anche la luce si colloca all’interno di questa fioritura come segno di coloro che accogliendo l’esortazione di Cristo sono divenuti Luce per il mondo.
IL BOUQUET LITURGICO
I FIORI:
IL GIRASOLE che per la sua rotazione verso il sole simbolo di adorazione sottolinea come la Santità alla quale tutti siamo chiamati si esplicita nell’impegno a vivere la nostra vita sempre protesi verso Dio
I FIORI DI LISIANTHUS che in fioritura liturgica richiamano alla preghiera vengono impiegati nel colore bianco e quindi anche associati alla Luce di Cristo che ci guida nel nostro cammino verso la Santità .
S. Ignazio di Loyola ha detto:
“Pregare è seguire Cristo che va tra gli uomini, quasi accompagnandolo” e la Santità è compiere il proprio cammino seguendo Cristo tra gli uomini facendosi suoi compagni di viaggio attraverso la preghiera
I FIORI DI ANTHURIUM Che per la loro forma richiamano al valori dell’Amore nella fioritura vogliono sottolineare come accogliendo con amore l’azione dello Spirito nelle possiamo sperare di giungere a vivere appieno il dono della Santità
I FRUTTI
IL MELOGRANO Il melograno che nel il Cantico dei Cantici canta la splendore dell’amore fedele ed è simbolo dell’amore fecondo e dell’intensa relazione tra l’amato e l’amata. Nell’iconografia cristiana è un simbolo anticipatore della passione. Per il colore del suo succo la melagrana richiama infatti da sempre il sangue diviene quindi simbolo di martirio, un martirio fecondo come il frutto pieno di semi. Sopra tutto c’è la teologia di Cristo Signore glorioso e della sua Ekklesia-“corpo mistico” che racchiude in sé il popolo salvato e sparso (spermatikòs come il logos-verbo di Dio) nel mondo, seme santo e santificatore.
IL LIMONE Che nella Bibbia e precisamente nel Levitico viene menzionato e definito “albero della purezza o della vita” a motivo del suo fogliame che non lascia mai la pianta perché ti ricordi che la vita che i santi hanno donato proviene dalla Pianta della Vita nella quale anche noi foglie tra le foglie siamo chiamati a vivere la nostra storia di santità sempre attaccati alla Pianta che il Cristo stesso.
LA MELA Nella tradizione biblica la mela è comunque un dono divino, simbolo della perfezione (ispirato dalla sua forma rotondeggiante) e della bellezza. pertanto considerata immagine del paradiso, perciò simboleggia la gioia della Santità.
L’ARANCIA Nell’iconografia cristiano come la mela l’arancia è associata alla gioia del Paradiso gioia alla quale noi tutti siamo chiamati e invitati dall’ esempio di coloro che hanno saputo pienamente rispondere alla chiamata di Dio ad essere così come Egli li ha pensato e creato, frammento nel quotidiano del suo amore per l’umanità.
LE SPIGHE DI GRANO Nella Bibbia molti sono i passi che fanno riferimento al grano e al pane, in particolar modo nei Vangeli dove questa pianta addomesticata dall’uomo non è solo dono divino e segno di abbondanza, ma diventa simbolicamente alimento per l’anima. Il pane ottenuto dal grano diventa nel cristianesimo il corpo stesso di Cristo. Ci ricordano che la Santità alla quale siamo chiamati si esplicita nel dono totale di se . Gesù ci dice nel Vangelo di Gv.12,24-26 “In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore” E S. Ignazio di Antiochia scrive nella Lettera ai Romani “Sono frumento di Dio e sarò macinato dai denti delle fiere per divenire pane puro di Cristo. Supplicate Cristo per me, perché per opera di queste belve io divenga ostia per il Signore. A nulla mi gioveranno i godimenti del mondo né i regni di questa terra. E’ meglio per me morire per Gesù Cristo che estendere il mio impero fino ai confini della terra. Io cerco colui che é morto per noi, voglio colui che per noi é risorto. E’ vicino il momento della mia nascita.” E i Santi sono coloro che hanno saputo fare dono della propria vita morendo e portando frutto lasciandosi macinare per divenire pane di Cristo.
LA LAMPADA ACCESA Nella Fioritura dell’ambone è stata collocata la lampada che ci ricorda come la Parola sia guida ai nostri passi nel nostro cammino secondo l’invito di Cristo , accolto dai Santi , a farci luce del mondo in quanto Battezzati e Confermati dallo Spirito.
Tutto è dono di Dio
A cura del Servizio di Fioritura Liturgica Unità Pastorale Velletri Nord Diocesi di Velletri – Segni
Fioritura realizzata presso la Parrocchia S.Maria in Trivio