La fioritura liturgica percorso di lode e bellezza

La fioritura liturgica affonda le sue radici nella stragrande maggioranza delle grandi civiltà e proprio nel  mescolarsi  tra  vita e atto liturgico strettamente correlato all’aspetto religioso , è opportuno guardare a quale uso si facesse delle piante fin dall’antichità, per comprendere come esse siano presenti nell’atto liturgico.

LA FIORITURA LITURGICA NELL’ANTICHITA’

Ad osservare i molti reperti che dall’antichità sono giunti fino a noi e dei quali possiamo godere tutt’oggi si evidenzia come l’uso di fiorire le azione liturgiche affonda le sue radici nella maggior parte delle grandi civiltà.

Da alcuni reperti archeologici nel sud della Francia,  si evince come 6.000 anni prima di Cristo, su un focolare di erbe profumate, veniva bruciata una mascella di cervo in onore di un defunto.

In Tempi più recenti circa 2000 anni fa dalle sculture e dagli affreschi giunti fino a noi sappiamo che il popolo Egizio era uso  decorare le stanze dei  templi con fiori di loto, papaveri, fiordalisi, iris e narcisi.

Sul finire del V secolo avanti avanti Cristo troviamo nei templi Greci e della Magna Grecia l’uso del capitello corinzio inventato da Callimaco nel quale l’ornamento principale era dovuto alla scultura di una foglia di acanto che la cultura greca considerava un omaggio per gli dei.

Per giungere fino agli inizi della nostra era in cui Plinio il Vecchio descrivendo credenze ed usi del popolo dei Galli scriveva “I Druidi non hanno nulla di più sacro del vischio, almeno quello della quercia biliare. » La quercia è per loro l’albero sacro per eccellenza, l’uso del “suo fogliame è richiesto in tutti i sacrifici”. Il sacerdote è vestito di bianco, la sua falce è d’oro, una tunica bianca è destinata a ricevere la pianta.”

 

Piante e fiori nell’uso liturgico nei libri biblici

Nella Bibbia la flora riveste un ruolo molto importante, solo nell’antico testamento troviamo citate 200 varietà di piante e fiori. In un certo senso possiamo considerare come un inizio liturgico la colomba che torna all’arca con “un ramoscello di ulivo fresco”( Gn 8,11)  e il roveto ardente dove a Mosè viene svelata la presenza di Jahvè (Es 3). Nella festa delle messi (Es,23) troviamo l’invito ad offrire al Signore il meglio delle primizie della terra e nel Levitico l’offerta del primo covove di grano( Lev 23,9-14)

Nelle prescrizione date da Jahvè a Mosè  riguardo alla costruzione di un santuario si fa esplicito riferimento al legno d’acacia (Es.23)

“Farai un fiore d’oro puro”  e anche “Allora tu farai un altare sul quale fumare i profumi, lo farai di legno di acacia…”(Es 30,1)

Sempre in Esodo troviamo l’uso liturgico di un bastone (ramo) con il nome delle  tribù d’Israele da porre davanti all’atare: «Parla ai figli d’Israele e vi diano un bastone per tribù, ovvero dodici bastoni, consegnati da tutti i loro leader tribali. Scriverai il nome di ciascuno sul suo bastone…” (Es 17,16-17).

Nella costruzione del Tempio di Gerusalemme Salomone  (1 Re 6) , usa ancora diverse specie alberi

  • cedro, ginepro (5, 22, 24; 6, 15, 34; 9,11);
  • l’olivo: «Nel luogo santissimo, la Debir, fece due cherubini di legno d’ulivo» (6,23; 31-33);
  • la palma: «palme e rosette dentro e fuori» (6, 29, 32, 35).

La Bibbia è pervasa di tutti i tipi di specie di fiori e piante creati dalla mano di Dio, e tutti celebrano il loro creatore a modo loro perché tutte le specie danno gloria a Dio in molteplici modi con le loro forme grandi o piccole, i loro colori e molto altro ancora …e questo  è già una liturgia attraverso la creazione.

la fioritura  LITURGICA nell’epoca cristiana

Con l’avvento del cristianesimo troviamo indicazioni circa l’uso di piante e fiori nelle decorazioni delle tombe dei martiri dove si evoca la bellezza terrena ma sopratutto richiama il giardino del Paradiso. Nelle catacambe spesso si vede Cristo che corona di rose i martiri rimandando alla coronae gloriae. Anche le chiese e gli altari sono strettamente legate alle tombe dei martiri spesso la Basilica era il luogo del martirio e l’altare eretto sulla tomba dei martiri riceveva fiori, covoni e ghirlande di erbe profumate. Nell’arte romanica troviamo fiori scolpiti nelle decorazioni delle chiese e nello stile gotico si aggiungono vetrate e rosoni. Dal XVI secolo a tutt’oggi è uso comune decorare altari e statue con i fiori, spargere fiori sulle strade al passaggio delle processioni, si pensi ai teppeti di fiori che è consuetudine realizzare per la solennità del Corpus Domini

la fioritura  LITURGICA NELL’ETA’ CONTEMPORANEA E PRIMA DEL CONCILIO

Circa 20 anni  le commissioni di Arte Sacra sottolineavano  la povertà degli addobbi floreali delle nostre chiese. Allo stesso tempo, il messale in uso prima del  Concilio non menziona nemmeno i fiori come idonei a costituire una decorazione dell’altare. I commenti liturgici di questo periodo, infatti, non sono né a favore né contro.

Negli ultimi anni si è verificato un interesse alla fioritura liturgica dovuto anche  alla scoperta di arti floreali sconosciute, in particolare dell’arte floreale giapponese chiamata Ikebana, terrmine che significa  “Mettere piante vive in vasi pieni d’acqua per conservarle vive.

la fioritura  LITURGICA oggi dopo il concilio

Nell’epoca contemporanea l’uso dei fiori è in continua ascesa, li troviamo impiegati nei vari aspetti della vita sociale : grandi eventi della vita familiare (nascite, matrimoni , compleanni, visite, funerali) o eventi culturali, sportivi, sindacali, politici. I fiori diventano un obiettivo culturale e ricreativo: concorsi dei villaggi dei fiori, mostre floreali. La conoscenza dei fiori e il loro utilizzo non sono più campi d’applicazione dei soli specialisti: ai fiori sono dedicati riviste, cataloghi, libri e mostre. Questi diversi mezzi diffondono conoscenze accessibili a tutti, senza contare le scuole di decorazione floreale e gli incontri liturgici di composizione floreale.

E proprio nel tempo  in cui i fioristi e gli specialisti dell’arte floreale  sviluppano le loro attitudini e conoscenze  la Costituzione sulla liturgia del Vaticano II apre le nostre Chiese a questo impulso generale (cfr § 122 p. 200).

Lo stesso San Giovanni Paolo II, nella Lettera apostolica sul rinnovamento liturgico, scriveva 25 anni dopo il Concilio: “pane e vino, acqua e olio, ma anche incenso, cenere, fuoco e fiori”, quasi tutti gli elementi della creazione hanno il loro posto nella liturgia come offerta “al Creatore e contributo alla dignità e alla bellezza della celebrazione”.

Questo ci guida a comprendere che l’uso dei fiori nella liturgia è molto più che un fatto culturale il Salmo 150 e altri cantici della Bibbia ci sottolineano la dimensione della lode di ogni creatura  nella quale anche piante e fiori hanno il loro ruolo  «Chi respira, lodi il Signore! » Anche le piante e i fiori, umilmente al loro posto, sotto la responsabilità e l’attesa dell’uomo, padrone della creazione, sono invitati a lodare il Signore.

PER CONCLUDERE

Al termine di questo piccolo escursus possiamo inevitabilmente affermare che fin dall’inizio dell’avventura umana i fiori sono sempre stati immagine della della vita e della vita umana nascono, crescono e muoiono

«La sorte dell’uomo è precaria come quella delle piante. Non hanno più vigore dei fiori del campo”; ma anche che bella lezione di coraggio, queste piante che, nonostante il terreno arido, si ergono adorne di bellezza, dritte verso il cielo!” (Si. 40, 6-8)

Nella loro semplice umiltà ci insegnano a vivere in comunione: quando realizzi un bouquet liturgico , componi un’omelia perché questi fiori che sono davanti all’ambone, alla Mensa, al Tabernacolo sembrano dirci: “Accetta umilmente che ciascuno sia quello che è, più piccolo o più grande di sé. vicino. Accettalo come diverso da te. Ha un suo modo di essere, un suo colore; accettare così chi ti circonda: questo è ciò che può fare un bel gruppo di esseri umani

E ancora con le loro forme colori e profumi ci insegnano a lodare Dio venendo ad adorarlo: lui che non vediamo, ecco che ci offre da contemplare nella sua casa, la più umile delle sue creature. ci parlano in silenzio, del Creatore  il loro, il nostro, Dio.

 

 

error: Attenzione stai tentando di copiare un contenuto protetto da copyright ti ricordiamo che la violazione del copyright è perseguibile a norma di legge